Alessia Pifferi: lusso e negligenza, la sorella svela la cruda verità
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Alessia Pifferi: lusso e negligenza, la sorella svela la cruda verità

prostituta prende soldi

La storia di Alessia Pifferi svelata dalla sorella Viviana: un tenore di vita lussuoso con aragosta e limousine.

Un’aragosta fresca nel frigorifero e una collezione di trenta abiti da sera. Questi sono solo alcuni degli oggetti rinvenuti nella casa di Alessia Pifferi, la donna accusata di aver trascurato fino alla morte la propria figlia di 18 mesi, a Milano. La 37enne, recentemente al centro dell’attenzione durante il processo presso la Corte d’Assise di Milano, sembrava aspirare a uno stile di vita ben oltre le sue reali possibilità.

Come fare soldi? 30 idee semplici per guadagnare

Questo quadro emerge non solo dai reperti trovati nella sua abitazione, ma anche dalle parole di sua sorella, Viviana Pifferi. Intervistata nel programma “Pomeriggio Cinque”, Viviana ha sottolineato: “Era evidente che il suo tenore di vita superava di gran lunga i 100 euro al mese. Nel suo frigo, infatti, c’era un piatto con i resti di un’aragosta. Non sembra proprio una cena di tutti i giorni. Eppure, per la piccola Diana, non c’era nulla.

prostituta soldi

Gli eccessi e le mancanze

Ma l’aragosta non era l’unico lusso che Alessia si concedeva. “Si permetteva anche giri in limousine“, ha rivelato Viviana, “Se fosse stata davvero in difficoltà, avrebbe dovuto pensare prima a nutrire sua figlia piuttosto che concedersi questi sfizi“.

Viviana ha anche escluso che sua sorella potesse avere problemi cognitivi. “L’ho sempre percepita come una persona insoddisfatta, sempre alla ricerca di qualcosa di più. Era spesso altezzosa e rifiutava qualsiasi consiglio, sostenendo di sapere sempre cosa stava facendo. – Sempre a Pomeriggio Cinque – Una persona che pensa che un biberon possa bastare per sei giorni a un bambino ha sicuramente un problema.

La verità nascosta

Riflettendo sulle interazioni passate con la nipote, Viviana ha aggiunto: “L’ultima volta che ho visto Diana era aprile. Solo ora sto mettendo insieme i pezzi del puzzle. – Conclude a Pomeriggio Cinque – A volte Alessia evitava di vedermi, ma quando riuscivo a farle visita, notavo che la piccola era sempre affamata. Ora mi rendo conto che forse stava cercando di nascondermi qualcosa.

Questo racconto getta una luce ancora più cupa sulla tragica vicenda, sottolineando l’importanza di prestare attenzione ai segnali e di intervenire quando si sospetta che qualcosa non vada.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2023 13:05

L’Aquila, 14 anni dopo il terremoto il Comune chiede soldi agli sfollati

nl pixel